21 dic 2008

21 dicembre 2008 - Un picchio muraiolo a testa in giù e altre storie

foto: Alberto Confalonieri


Bella giornata, certo, ma chi mastica, ma sa diss, è di solito buon profeta nel prevedere bottino magro con le condizioni meteo di oggi, ovvero temperature alte e foehn a ridosso dei monti. L'uscita era però prevista da tempo e, in ogni caso, val sempre la pena provare. A muoverci da Monza siamo in tre, oltre al sottoscritto a ad Alberto Confalonieri (autoctoni), si è aggiunta Rosella Caccia da Ornago. Dovevamo essere di più, avrebbero dovuto accrescere il numero alcuni neofiti del binocolo: feste imminenti e mal di stagione han però avuto la meglio.

Al Pian di Spagna, ci accolgono il vento caldo dalle cime e il deserto ornitologico. Un paio di stormi di anatre (morette, moriglioni e germani), che battono la foce abduana, 2-3 cormorani e qualche sparuto gabbiano. Poco altro: spiace per Rosella, che mai aveva calpestato queste lande. Ma la nostra è contenta lo stesso.

Una sagoma umana si muove a riva. L'identificazione non è semplice, dato che ci offre le spalle. Avvicinandoci, scopriamo trattarsi di Angelo Nava, qui da solo, senza gli abituali compari. In giro non c'è davvero niente, ci conferma. Ma non è il caso di alzare alti lai verso un destino che nel corso dell'anno solare che volge al termine non è stato empio e baro per i frequentatori del sito.

A questo punto conviene riparare per quel di Robbiate - Paderno. Il picchio muraiolo segnalato da Giuliana "bric-à-brac" Pirotta attrae, soprattutto il sottoscritto per il quale sarebbe gradito lifer.
Nell'abbandonare il Pian di Spagna troviamo Gaia Bazzi con discepoli al seguito. La fanciulla non millantava, scopro, quando mi raccontava di fare proseliti presso amici e compagni di temperie universitarie.

Dirigiamo la prua verso sud. Alla diga bastano pochi minuti per inquadrare il gioiello di queste giornate.

Inutile dilungarsi sul comportamento di questo curioso animale, chi legge ha sicuramente familiarità con la sua abitudine di arrampicarsi su pareti in roccia e murature, equilibrandosi con qualche battito d'ali e svolazzando ogni tanto qua e là. Il volatile fa buon bottino: riusciamo a riconoscere qualche larva e un insetto delle dimensioni di una piccola cavalletta.

La foga predatoria porta il nostro all'interno di un tubo, sotto una delle arcate del manufatto. Alberto riesce alla buona a immortalarlo.
"...pare stia covando al contrario...", osserva argutamente Rosella. Un brivido però percorre le nostre schiene: sarà mica rimasto bloccato? Niente di tutto questo: una rapida e leggera mossa lo porta verso una vicina parete della diga. Impagabile.


Rientriamo verso casa, registrando anche un bel merlo acquaiolo, sempre qui alla Diga.

Un grazie ai miei compagni di oggi per la compagnia e alla sempre brava bric-à-brac per avermi permesso il primo picchio muraiolo.

Matteo Barattieri

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